Morto a 94 anni Walter Pedullà, saggista e figura di spicco della critica letteraria italiana

Walter Pedullà, saggista, critico letterario e docente universitario, si è spento a 94 anni nella sua abitazione a Roma il 26 dicembre, dopo una lunga malattia legata al morbo di Parkinson. Nato a Siderno il 10 ottobre 1930, ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale italiano, distinguendosi come intellettuale militante di cultura socialista. Laureato in lettere all'Università di Messina, fu allievo di Giacomo De Benedetti e successivamente docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università "La Sapienza" di Roma, dove divenne professore emerito nel 2005.

Pedullà ha contribuito significativamente alla critica letteraria, collaborando con quotidiani come L'Avanti!, Il Messaggero, L'Unità e Il Mattino. Ha diretto opere come la "Storia generale della letteratura italiana" e la collana di classici 'Cento libri per mille anni'. Fondatore delle riviste Il Caffè illustrato e L'illuminista, ha curato edizioni di autori come Italo Svevo, Corrado Alvaro e Antonio Pizzuto, oltre a pubblicare numerosi volumi di saggistica letteraria.

morto a anni

Presidente della Rai tra il 1992 e il 1993, è stato anche presidente del Teatro di Roma e membro delle giurie di prestigiosi premi letterari come Strega, Viareggio e Campiello. Tra i suoi riconoscimenti, il titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana per meriti culturali e il premio Flaiano nel 2021 per il libro "Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario".

La sua vasta bibliografia include opere fondamentali come "La letteratura del benessere", "La rivoluzione della letteratura" e "Il Novecento segreto di Giacomo Debenedetti". Tra le sue pubblicazioni più recenti figurano "Giacomo Debenedetti, interprete dell'invisibile" (2015) e "Il mondo visto da sotto" (2016). Walter Pedullà lascia un'eredità culturale ricca e diversificata, testimonianza del suo impegno per la letteratura e la critica.